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Verso il 13 Convegno Mondiale di Biografia 2026              Cuenca - Spagna
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DIARIO DAL CONVEGNO a cura di Olivia Oeschger e Silvia Brandolin

 

2 novembre 2024

 

Oggi abbiamo una visita turistica di 3 ore, il convegno inizia stasera.

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Il caffè come processo alchemico, per cominciare la giornata.

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Introduzione
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Il convegno si è aperto con una cerimonia in cui i suoni di diversi strumenti asiatici e latinoamericani suonati ci hanno immediatamente fatto percepire un'atmosfera particolare.

 

È stato poi portato al centro della stanza un cesto contenente dei fiori e un tavolo su cui c'erano fiori e rami verdi. Ognuno è stato invitato a prenderne uno e a collocarlo nella composizione già presente, così che alla fine il cesto si è arricchito di rami e fiori messi da tutti i partecipanti. 

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Tutti i colleghi giapponesi che fanno parte dello staff organizzativo si sono presentati e ci hanno dato il benvenuto.

 

Successivamente sono stati nominati tutti i paesi presenti, al cui nome i rappresentanti si alzavano in piedi. Alla fine tutti coloro che terranno un workshop si sono alzati e lo hanno annunciato

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La sintesi molto sintetica della prima parte della Conferenza.

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Joan Sleigh ha iniziato nella sua prima conferenza a trattare il tema "Esplorando il divario come uno spazio di soglia di transizione tra due polarità", che proseguirà nei 4 giorni successivi, analizzandone i vari livelli (fisico, eterico, ecc.) e li mette insieme al concetto di leadership. 

 

Il lavoro biografico è lo sviluppo dell'io, ovvero della leadership.

 

Avendo esplorato insieme il concetto di leadership, ha poi posto ai partecipanti le seguenti domande: siamo nati leader? come possiamo sviluppare la leadership? abbiamo bisogno di qualcuno che ci dà la leadership? è possibile la leadership senza avere dei seguaci? come sviluppare l'auto leadership? Domande da elaborare...

 

Lo svolgimento dei pensieri sul tema, l'ultimo dei quali di Rudolf Steiner, ha portato la relatrice ad affermare che la leadership è la manifestazione della propria essenza, attraverso un continuo e costante allenamento dell'equilibrio tra "entitlement" e "disconnection" (sentirsi in diritto di... vs. essere indifferenti).

A domani!

 

Un abbraccio, 

Olivia e Silvia 

Lettura durante la 1° parte della conferenza

3 novembre 2024

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Come da programma, la giornata è iniziata con l'euritmia e il canto.

 

È seguita la seconda parte della conferenza tenuta da Joan Sleigh, che ha citato questa frase di Steiner: l'io conosce sé stesso e ciò con cui connettersi, introducendo così il tema della leadership in relazione al corpo eterico.

Il corpo eterico ci permette di orientarci, di connettere e di riflettere. 

 

L'autoleadership nella relazione con il mondo, con il passare degli anni, diventa sempre più matura e autentica.

 

Partendo dalla socializzazione inconscia, tipica della prima infanzia, possiamo giungere a un incontro con l'altro, entrare nello spazio "tra", quando:

1° sviluppo interesse e metto me da parte, con la domanda "cosa mi viene incontro"?

2° apro lo spazio ascoltando l'altro profondamente; posso mantenere lo spazio aperto per l'inaspettato? posso lasciare entrare un pensiero sconosciuto, con il quale non sono d'accordo, senza perdere il mio?

 

Ha caratterizzato questo un pensare fluido e complesso, ovvero un pensare alla soglia, che ci permette di pensare nuovi pensieri, come per esempio, "Noi sappiamo che abbiamo il potere su noi stessi di fare e di soffrire ma non sappiamo cosa fino a che non lo proviamo" e ancora "Vivere nell'amore per l'azione e lasciar vivere nella comprensione dell'altrui volere è la massima fondamentale degli uomini liberi".

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Il pensiero di soglia si caratterizza per essere trasformativo, integrativo, irreversibile e disturbante.

Lo sviluppo di sé ha a che fare con la soglia.

L'io cresce muovendosi da un livello di consapevolezza a un altro, dal mondo sensibile al mondo soprasensibile, ognuno con le proprie leggi. Steiner insisteva sull'importanza di essere preparati a questi due mondi, per potervi entrare e relazionarsi consapevolmente. 

Sulla soglia troviamo il Guardiano, che agisce in noi quale voce che ci indica di tacere o di dire una certa parola, ci aiuta nel guidare le nostre risposte nella relazione.

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Le domande conclusive sono: come senti l'energia del posto in cui sei nato/a, l'energia del tempo in cui sei nato/a e a cui appartieni, a livello sociale, culturale ed emozionale? come il luogo in cui sei nato/a ha contribuito alla tua socializzazione? come ha rinforzato o ostacolato la tua biografia? 

 

È seguito un lavoro, individuale, in piccoli gruppi e nel cerchio grande relativamente a una situazione accaduta tra i 20 e i 30 anni in cui non siamo riusciti a esprimere la nostra volontà. 

 

Nel pomeriggio abbiamo iniziato il workshop con Philip Jacobson dal titolo "The lunar nodes - Bridging the gap to my mission" ("I nodi lunari - ponti sull'abisso verso la mia missione").

 

Un abbraccio grande e pieno di grazie!

Olivia e Silvia 

Lettura durante la 2° parte della conferenza

4 novembre 2024

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Anche oggi abbiamo iniziato la giornata di lavoro con l'euritmia e il canto.

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Ecco la sintesi della terza parte della conferenza.

 

Oggi è stata considerata la leadership a livello astrale.

 

La relatrice ha ripreso con uno schema i contenuti delle due giornate precedenti e ha introdotto il tema di oggi.

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A proposito del piano eterico, ha aggiunto dei pensieri in relazione al dialogo e allo spazio da creare tra me e l'altro, tra due io, che mi permette di trovare le parole giuste grazie all'ascolto dell'altro. Il dialogo diventa allora una vibrazione delicata tra un io e un altro, che permane anche nel silenzio.        

Partiamo dalla consapevolezza che non possiamo mai scinderci dal nostro vissuto animico. Questo ci permette di avere anche coscienza di noi stessi, che appare grazie all'esperienza nel mondo. La consapevolezza dell'io si ha in un team, in una comunità.                     Quando, nella mia vita di adulto/a, ho sperimentato     appartenenza o esclusione da un gruppo? come questo ha influenzato il mio pensare, sentire e volere?

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L'anima è il palcoscenico sul quale la Terra e il Mondo spirituale possono trovarela loro identità e l'esistenza. 

Lettura durante la 3° parte della conferenza

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E cosa possiamo fare perché la nostra anima sia il palcoscenico per l'identità e l'esistenza di Terra e Spirito? a quali attori permettiamo di entrare? sappiamo essere il regista fedele all'autore oppure seguiamo i nostri gusti o la moda? 

Come dice Steiner, la maggior parte dello sviluppo umano si basa sulla trasformazione dei sentimenti.

Possiamo agire una leadership volta al servizio, creando un'"ospitalità" sacra, formata dall'orizzontalità data dallo spazio e dalla verticalità data dalla presenza dell'io.

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Dopo la conferenza abbiamo lavorato, come ieri, a livello individuale, in piccoli gruppi e nel grande gruppo sul tema della dominanza o sottomissione vissuta in un evento biografico tra i 30 e i 40 anni.

 

La parte finale del workshop si è occupato delle qualità del secondo, terzo e quarto nodo lunare, del rispecchiamento del primo nodo all'età di 51 anni, 4 mesi e 20 giorni (punto di rispecchiamento a 35 anni) e dei mezzi nodi lunari, cercando di comprendere i temi della missione della propria vita in un lavoro in coppia.

​                                                                                                                 Silvia

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5 novembre 2024

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Oggi ci sono arrivate alcune foto che permettono di immaginare le nostre colleghe nell'ambiente in cui hanno lavorato: la sala conferenze e il giardino esterno.

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Dopo l'appuntamento quotidiano con l'euritmia e il canto, abbiamo proseguito con la condivisione in coppia della domanda posta ieri (Quando, nella mia vita di adulto/a, ho sperimentato appartenenza o esclusione da un gruppo? come questo ha influenzato il mio pensare, sentire e volere?). 

La relatrice ha quindi presentato la quarta parte della sua conferenza, iniziandocon la rilettura della poesia della de Mello. 

 

Ha approfondito il concetto di anima, caratterizzandola come la casa, il ponte, la soglia e il campo di battaglia del nostro io, che non è mai completo, bensì in continuo sviluppo attraverso le relazioni.

 

Ha anche ripreso la frase di Steiner "L'anima è il palcoscenico sul quale la Terra e il Mondo spirituale possono trovare la loro identità e l'esistenza", specificando che l'io è il conduttore dell'anima. L'io ha diverse case (mondo fisico, relazioni, posto nella comunità e conduttore dell'anima) e diversi ruoli.

 

Chi è il compositore della musica che il direttore d'orchestra (l'io) interpreta e cerca di integrare gli intenti dell'autore? L'io viene distratto da esperienze esterne, di cui ha bisogno per formarsi.

L'integrazione dell'esperienza crea autoriflessione e autoconoscenza, necessarie per lo sviluppo dell'io stesso, che portano all'autonomia e all'individualizzazione, quindi all'isolamento, attraverso un processo doloroso.

 

In noi abbiamo un potenziale immenso, che ci è sconosciuto e che si manifesta attraverso sottili barlumi di ciò che potrebbe essere. Da questi sorge l'anelito, che si può trasformare in motivazione. 

 

L'anima destata deve guardare alle sue parti poco conosciute, sconosciute e inconsce, che sono come delle "tasche", che possono diventare pericolose e che influenzano le nostre relazioni. Tutto questo deve essere gestito da un io, fragile, piccolo e vulnerabile ("it's the baby of our being", per citare le parole della relatrice). 

 

È per questo che abbiamo bisogno di creare l'ospitalità sacra, per permettere all'io di portare la sostanza spirituale nel mondo. 

 

L'anima è ospitata dallo Spirito dell'universo e noi siamo ospiti sulla Terra. Le forze spirituali non possono agire direttamente sul piano fisico, per cui noi abbiamo preso l'impegno di ospitarle qui sulla Terra.

 

Come può gestire tutto questo il nostro piccolo io? 

Ci muoviamo tra le due polarità, ovvero fanatismo, indottrinamento e dogmatismo ("io so") e allucinazione e illusione dall'altra (non so nulla, come posso saperlo?). 

Se lasciamo loro campo libero nella nostra anima, queste creano in lei il vuoto per prenderne possesso. Per questo è importante curare questo spazio sacro interiore. 

 

La leadership spirituale è quella che ci consente di mantenere l'equilibrio tra queste due forze. Si basa sui valori e su un comportamento che agisce partendo dalla propria interiorità verso l'esterno, cercando di allinearsi con l'immagine superiore (l'Io spirituale), aprendo la porta all'intuizione.​

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Le qualità della leadership spirituale sono il discernimento, l'umiltà, la fiducia, la responsabilità, l'autenticità. Il leader autentico è libero (come un musicista jazz, che suona la sua parte, improvvisa ed è in grado di accordarsi agli altri).

 

Abbiamo poi proseguito, come ieri, in vari gruppi, con la ricerca nella propria vita, tra i 40 e i 50 anni, di una situazione caratterizzata da scarsità o di eccessiva abbondanza (avidità)
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Nel pomeriggio Olivia e Silvia hanno tenuto il loro workshop sul tema "Intervisione: un ponte sull'abisso", al quale hanno partecipato delle colleghe brasiliane e una cinese.

La nostra modalità di lavoro ha incontrato profondo interesse e il desiderio di attuarlo nella loro realtà, tanto che si è prolungato oltre l'orario previsto. 

 

La sera si è conclusa con varie performance offerte dai diversi partecipanti, che hanno messo in luce aspetti della loro cultura, e con l'annuncio del luogo e delle date del prossimo convegno, che si terrà in Spagna dal 20 al 24 maggio 2026.

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E ORA È TEMPO DI RIFARE LA VALIGIA. 

6 novembre 2024

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Eccoci al nostro ultimo riassunto della mezza giornata, dopo la quale si è concluso il convegno. 

 

La giornata si è aperta, come sempre, con l'euritmia e il canto. 

 

È seguita la lettura dei versi di Steiner inviati il primo giorno (The wishes of my soul....) in lingua filippina (in effetti, ogni giorno venivano letti in una lingua diversa).

 

Abbiamo poi proseguito con la condivisione della risposta alla domanda della notte (quando negli ultimi 10 anni ti sei trovata in una situazione o in un incontro in cui hai sperimentato fragilità, vulnerabilità, immaturità, come l'hai gestita?).

 

Sono state quindi poste due domande alla relatrice: compositore e conduttore sono identici? Risposta: usando la metafora dell'orchestra, la relatrice ha spiegato che il musicista è l'io quotidiano, che si esercita tutti i giorni per affinare la tecnica e la sua bravura; il direttore d'orchestra è l'io quotidiano nobilitato che dirige i musicisti e cerca di armonizzare l'orchestra e di interpretare il motivo e l'intento del compositore, che rappresenta l'io spirituale e ha lo spartito in mano.

 

Rudolf Steiner parla anche di un terzo gradino dell'io, l'io vero o l'io del Cristo. Il compositore si collega all'io vero, che può essere molto lontano ma anche molto vicino. 

 

Seconda domanda: come può essere portata nella pratica la leadership spirituale? La risposta viene rinviata in quanto parte integrante della conclusione di questo ciclo di conferenze, che segue.

 

Il lavoro sui 4 aspetti dell'abisso è fondamentale per ancorare l'io. 

 

La foto sottostante riepiloga quanto elaborato in questi giorni.​

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Sul piano fisico l'abisso si apre tra entitlement e disengagement (avere diritto e disimpegno) e l'io trova il punto di equilibrio nell'orientamento. La base di ciò si pone nel primo settennio. A questo livello si lavora con l'osservazione fenomenologica.

 

Sul piano fisico-eterico, l'abisso si apre tra competition e subservience (competizione e sottomissione) e l'io trova il punto di equilibrio nella collaborazione. La base di ciò si pone nel secondo settennio. Gli strumenti per lavorare a questo livello sono la comunicazione e le relazioni. 

 

Sul piano fisico-eterico-astrale l'abisso si apre tra scarcity e indulgence (scarsità ed eccessiva abbondanza) e l'io trova il punto di equilibrio nell'abbondanza (ce n'è per tutti). La base di ciò si pone nel terzo settennio. Gli strumenti per lavorare a questo livello sono la mediazione, la gestione del conflitto e gli esercizi per il controllo di pensieri, sentimenti e azioni.

 

Sul piano fisico-eterico-astrale e dell'io l'abisso si apre tra fanatism e hallucination (fanatismo e allucinazione) e l'io trova il punto di equilibrio nell'autenticità. La base di ciò si pone dal quarto settennio in avanti, per tutta la vita, e porta a integrazione e libertà. Gli strumenti per lavorare a questo livello sono la mindfulness, la meditazione e l'autosviluppo.

 

Citando Steiner, ha affermato che l'essere umano diventa sempre più umano divenendo espressione del mondo e non si trova affondando in sé stesso bensì unendo sé stesso liberamente al mondo con amore.

La conoscenza di sé è conoscenza del mondo e la conoscenza del mondo è conoscenza di sé stessi e insieme formano la conoscenza cosmica.

 

Ogni workshop ha avuto il suo feedback da uno dei partecipanti, altrettanto è stato fatto per il lavoro di gruppo svolto ogni giorno al mattino, dopo la conferenza.

 

Alla fine, sono stati letti i versi iniziali di Steiner in spagnolo

Ufficialmente il timone del prossimo convegno è stato passato alla delegazione spagnola attraverso una grande gru di carta (origami), di cui si allega la foto.​​​​​​​​​​​​

I colleghi spagnoli hanno disegnato la mappa alla lavagna.

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Così si è concluso il XII congresso mondiale sulla biografia.

Vi salutiamo da Kyoto,

Olivia e Silvia

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Ios gruppo Intervisione - 2024

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